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Verso un Natale e un Capodanno «blindati»

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Il nuovo decreto legge sugli spostamenti, firmato mercoledì scorso dal Presidente della Repubblica on. Sergio Mattarella, conferma che Natale, Santo Stefano e Capodanno ci vedranno sostanzialmente «blindati» dentro i confini comunali. Dal 21 dicembre al 6 gennaio (periodo in cui si spera possa cambiare verso il «giallo» il colore d’emergenza sanitaria di quasi tutto il territorio nazionale) non ci si potrà spostare fra le regioni se non per necessità di lavoro o motivi di salute o per rientrare al proprio domicilio né raggiungere le seconde case.

Sul tema degli spostamenti vietati fuori dagli ambiti comunali si segnala la presa di posizione di Uncem che chiede al Governo di consentire gli spostamenti tra i Comuni montani di una stessa valle, alpina o appenninica. Evidenziando la diversità della libera circolazione in grandi città rispetto a un piccolo Comune montano, Uncem fa appello al buonsenso… evitando quindi che DPCM suoni come Decreto Penalizzante i Comuni Montani.

Il nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri avrà validità per 50 giorni, fino al 15 gennaio, a differenza dei precedenti che rimanevano in vigore per un massimo di 30. Con il passaggio da zona rossa a zona arancione, il Piemonte ha comunque conservato la didattica a distanza (già stabilita per le superiori) anche per le classi seconda e terza media.

Tale misura continuerà sino al 7 gennaio data fissata per il rientro degli studenti negli istituti… in che percentuale ancora non si sa. Bar e ristoranti dovrebbero riaprire al pubblico dalle 5 alle 18 (anche il 25 e 26 dicembre e il 1° gennaio) e sono in definizione le modalità di accesso. Resta in vigore il coprifuoco serale-notturno dalle 22 alle 5 (il 1° gennaio fino alle 7)… vigilia di Natale compresa, per cui le funzioni religiose della notte santa saranno anticipate.

A meno di miracoli, dovrebbe essere confermato lo stop all’attività dei comprensori sciistici fino al 7 gennaio. Una mazzata per territori come il nostro che nel turismo invernale hanno un punto di forza della loro economia e hanno investito fior di risorse.

Per quanto riguarda il settore commerciale, i negozi potranno essere aperti (anche fino alle 21) ma i centri commerciali saranno chiusi nel fine settimana e nei giorni festivi. Tornando in conclusione al gioco degli acronimi invitiamo al rispetto delle regole da seguire per migliorare la curva epidemiologica in attesa del vaccino: ispiriamo quindi le nostre azioni a «Dopo, Poco, Con Moderazione»… e speriamo bene.

E tu cosa ne pensi?

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