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Varallo, aiuti alimentari gestiti direttamente dalle associazioni di volontariato?

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VARALLO – «L’Avas, in stretta collaborazione con la Caritas parrocchiale, gestisce da molti anni il locale Banco Alimentare. Ogni settimana prepariamo e consegniamo circa 70 borse alimentari tra Varallo e Alta Valle, per un totale di quasi 200 persone: la “materia prima” proviene dalla convenzione ventennale in essere con la Fondazione Banco Alimentare, da accordi con altre associazioni, da generose offerte di esercizi commerciali e attività produttive di Varallo e Quarona, dalla raccolta promossa all’interno delle chiese cittadine e da libere donazioni di privati».

Pier Michele Cucciola, presidente Avas, riprende, dopo qualche mese (l’avevamo intervistato in primavera, in piena pandemia per «tastare» la situazione: quanto può fare e fa il volontariato tutti i giorni, certo, e poi in periodi particolarmente duri e delicati, quando le problematiche legate a condizioni economiche precarie aumentano), il discorso degli aiuti alimentari, erogati, sottoforma di «borse», alle fasce della popolazione maggiormente toccate da difficoltà .

«Purtroppo» dice ancora il presidente Avas «le necessità sono sempre superiori alla disponibilità: tutte le settimane, con fondi nostri e della Caritas, acquistiamo generi alimentari che immediatamente distribuiamo, sempre ovviamente contando sulla collaborazione, che è davvero importante e che prosegue da anni con ottimi risultati e grande soddisfazione, con i servizi sociali, il cui lavoro e il cui impegno sono essenziali. Dopo una assegnazione nella primavera scorsa, tutti i Comuni hanno ricevuto, per la seconda volta quindi, contributi per intervenire sull’emergenza alimentare. Riprendendo una proposta fatta nell’ultimo Consiglio comunale [mercoledì 9 dicembre, in videoconferenza – ndr] dal gruppo ViviAmo Varallo e accolta con favore dal Sindaco, chiediamo di destinare parte di questi soldi all’acquisto diretto di generi alimentari da consegnare alla nostra associazione per la successiva distribuzione attraverso il Banco. Il Comune di Varallo ha già contribuito, in questi ultimi mesi, con la fornitura diretta di generi di prima necessità ad Avas, anche attraverso il recupero di quanto non utilizzato dalle mense scolastiche».

«La proposta» aggiunge Cucciola «è rivolta ai sindaci del territorio, di Varallo e alta valle. Gli acquisti, con modi e tempi da concordare – per esempio in maniera diretta oppure emettendo buoni spesa che potrebbe utilizzare la nostra associazione spendendoli nei negozi e supermercati cittadini quindi supportando, nel contempo, il commercio locale –, tornerebbero utili anche sul lungo periodo, nei prossimi mesi, che non parrebbero prospettare alcuna sicurezza economica, anzi. La nostra rete è rodata da anni e costantemente monitorata dai Servizi sociali del Comune di Varallo e dell’Unione Montana Valsesia a garanzia di una distribuzione attenta e mirata. Sarebbe davvero importante riuscire a trovare un’intesa su queste basi, nell’ottica, appunto, di un futuro prossimo ancora molto incerto».

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