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Valsesiani in visita a Vercelli alla mostra dedicata alla Magna Charta

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Sabato 1 giugno un nutrito gruppo di Valsesiani si è recato a Vercelli per visitare la grande mostra allestita in Arca, (il contenitore di mostre ricavato nell’ex chiesa di San Marco), incentrata sulla Magna Charta Libertatum e sulla figura di portata europea del cardinal Guala Bichieri, il cui lascito consentì l’edificazione della basilica di Sant’Andrea, della quale quest’anno si festeggia l’ottavo centenario della fondazione. L’internazionale cantiere fu reso possibile solo grazie alle ingenti risorse che il Cardinale ebbe modo di accumulare nella sua attività di legato papale: fondamentale fu il suo mandato in Inghilterra, dove ebbe il compito di frenare le aspirazione del principe Luigi VIII alla corona inglese, progetto sostenuto da una parte dei Baroni inglesi e fortemente osteggiato dal Papa Innocenzo III. Guala Bichieri il 20 ottobre 1216 incoronò il giovane Enrico III nell’abbazia di Gloucester, seguito, come gesto di conciliazione verso i ribelli, da una formale riconferma della Magna Charta, che era stata concessa da re Giovanni Senza Terra ai suoi feudatari, riconoscendo per la prima volta che nessuno è al di sopra della legge (sovrano compreso) e che ognuno ha diritto ad un processo equo.

La gita è stata promossa dal Centro Libri “Punto d’Incontro” di Varallo, presieduto dalla Professoressa Rosa Angela Canuto, e organizzata dall’Agenzia Walser Viaggi. La guida, Cristina Trapella, grignaschese, che lavora a Stresa al prestigioso Hotel des Iles Borromées, ed è responsabile del Gruppo di Studi storico artistici del Centro Studi di Grignasco, presieduto da Lara Gobbi, ha saputo strutturare un itinerario di “avvicinamento” alla mostra, creando un percorso di visita più ampio, che partiva proprio dalla Basilica di Sant’Andrea, prima fabbrica gotica in Italia. Le spiegazioni precise, puntuali, appassionate e coinvolgenti, hanno creato nel gruppo una grande attenzione, che ha permesso di comprendere meglio le informazioni del video che apriva la mostra e parlava dei viaggi di Guala Bichieri, della Magna Charta e della realizzazione della basilica di Sant’Andrea.

Al centro della mostra, curata da Daniele De Luca, direttore dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, e da Saverio Lomartire, docente all’Università del Piemonte Orientale, in un “sacello” color rosso cardinalizio, era visibile la seconda edizione manoscritta della Magna Charta Libertatum, sottoscritta nel 1217, che riporta anche la firma del Cardinal Guala Bichieri e che oggi è conservata presso il Capitolo della Cattedrale di Hereford nel Regno Unito. Corollario a questo simbolico documento molte opere artistiche di eccezionale valore: dal coltello eucaristico di Thomas Beckett, proveniente dalle Civiche Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, capolavoro d’arte nordeuropea della fine del XII, inizi del XIII secolo, con incise un’iscrizione a bulino e una raffigurazione dei mesi, al cofano del Cardinale, conservato a Torino, nelle collezioni del Museo Civico d’Arte Antica a Palazzo Madama, scoperto durante i lavori di restauro coordinati dall’architetto Arborio Mella tra il 1822 -1824, murato nella parete sinistra del presbiterio della chiesa, che conteneva le ossa del cardinale, dopo aver contenuto le sue carte e i libri che si portava in viaggio.

Interessanti i due ritratti del Cardinale, del XVII e del XIX secolo, concessi in prestito dall’ASL di Vercelli, ma soprattutto il “Concordanze Bibliche”, codice miniato attribuito a Tommaso Gallo, primo Abate di Sant’Andrea, che, con codici, carte e pergamene, proveniva dalla Biblioteca Agnesiana dell’Arcidiocesi di Vercelli, mentre uno dei due Codici dei Biscioni, appartiene alla Biblioteca Civica.

Nell’area del Book Shop della mostra, era esposta la Magna Charta di un’artista contemporanea vercellese, Carla Crosio, novanta metri di segni grafici installati con l’aiuto di Diego Pasqualin di Studio 10, entrambi artisti ben noti in Valsesia perché collaborano con installazioni e presentazioni al Festival di Musica Antica Gaudete, organizzato da Mara Colombo: “L’abbinamento tra la Magna Charta di Guala Bichieri e quella di Carla Crosio è importante e significativo: nel 1217 è stata fondamentale per mettere il germoglio dei diritti umani, mentre nel contemporaneo è una sorta di ricordarsi di vivere, nonostante le avversità, una sorta di inno alla sacralità della vita”. Collegate alla mostra erano anche le legature d’arte del Maestro Vercellese Ivo Guzzon (che nel 2004 espose le sue opere alla Biblioteca Civica “Farinone-Centa” di Varallo) tra le quali quella di un prezioso volume sull’abbazia di Sant’Andrea, realizzata in pelle di scrofa con la facciata dell’abbazia pirografata.

Nel pomeriggio non poteva mancare una visita al centro storico e alla cinquecentesca chiesa di San Cristoforo, profondamente rimaneggiata nei secoli, che al suo interno conserva una delle opere più importanti di Gaudenzio Ferrari: la pala chiamata Madonna degli aranci.

La mostra, che era stata inaugurata il 23 marzo, ha chiuso il 9 giugno, registrando un grandissimo successo di pubblico.

 

 

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