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Unanime cordoglio per la scomparsa Wanda Canna

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Nella mattinata di martedì 18 febbraio si è appresa la triste notizia della morte di Wanda Canna, indimenticabile staffetta partigiana.
Era nata a Borgosesia, il 3 ottobre del 1921, aveva quindi 98 anni. Da qualche anno era ospite della Casa di Riposo di Sant’Anna. Lunedì sera è andata a letto tranquillamente come tutte le altre sere e si è addormentata: è mancata nel sonno.
Terza di sei fratelli, aveva lavorato alla Tessitura Lenot di Borgosesia. Nel 1941 si era sposata con Italo Fava, quindi si era impiegata alla Bozzalla e Lesna di Coggiola.

Antifascista, durante il secondo conflitto mondiale aveva indossato i panni di staffetta nella Resistenza nelle fila di Cino Moscatelli, insieme al padre Antonio, alla sorella Miliuccia e al fratello Beppe.
Quella di Wanda Canna è stata una vita dedicata a testimoniare i valori della democrazia e della libertà.
Sempre presente in tutte le cerimonie commemorative, donna tutta d’un pezzo, sempre attiva e di grande temperamento.
Tra i tanti momenti significativi della sua vita anche gli incontri con ben tre Presidenti della Repubblica: dapprima con Sandro Pertini, quindi Oscar Luigi Scalfaro e infine il più recente pochi anni fa con Mattarella, giunto in Valsesia in occasione dell’anniversario della Liberazione.
Proprio al Presidente Mattarella aveva consegnato i suoi diari, che lui aveva poi letto, inviandole sinceri ringraziamenti, che l’avevano commossa: «Ho letto i suoi diari e ho potuto vedere ciò che lei ha fatto per la libertà».
In molti la ricordano come presidente dell’Anpi, associazione per la quale si era sempre impegnata, spendendosi con tanta energia e passione.
Sempre gentile, non mancava mai di porgere un saluto a chiunque. Ma attenzione a mischiare l’Anpi con i colori dei partiti: lei questo non l’accettava e per questo a volte erano sorti contrasti con chi non la pensava al suo stesso modo.
Wanda Canna andava fiera dei suoi diari. Grazie alla figlia Daria, sono venuto in possesso di «Ricordi Partigiani», nei quali ho tra l’altro letto questo passaggio: «Fine ottobre 1943. Mi hanno avvertito che i Carabinieri avevano arrestato mia madre e che l’avevano condotta nelle carceri di Vercelli. Motivo? Semplicissimo: Moscatelli era stato arrestato e un gruppo di antifascisti, tra cui mio padre, l’aveva liberato. Di conseguenza, come reazione allo smacco, non avendo trovato i colpevoli, i tutori della legge hanno arrestato i familiari e condotti in carcere senza neppure interrogarli».
Abbiamo incontrato Daria, la figlia di Wanda, che abita a Torino: «Mia mamma la sera di lunedì si è coricata, addormentandosi per sempre». Dopo una vita densa di avvenimenti e anche di sofferenze, nel momento del trapasso è volata via come una piuma, senza soffrire.
Io l’avevo conosciuta più di quarant’anni fa, Wanda Canna, e ogni qualvolta mi incontrava per strada mi salutava con garbo e con un sorriso. Negli ultimi tempi l’avevo persa di vista. Mi avevano detto che si trovava ospite a Sant’Anna.
A Natale 2018, in occasione della consegna dei panettoni del Borgosesia Calcio alla Casa di Riposo, l’avevo incontrata e, come in passato, mi aveva salutato con entusiasmo. Lo ricordo come un momento di grande emozione. E’ stato bello conoscerti e averti come amica, cara Wanda.
I funerali sono stati celebrati giovedì mattina nella chiesa Parrocchiale di Borgosesia, che era piena di gente venuta a darle l’ultimo saluto; presenti anche gli esponenti delle Anpi di tutto il Piemonte.
Wanda Canna lascia i figli Daria e Sergio: a loro le sentite condoglianze del Corriere Valsesiano.

Gianmario Gallo

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