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Cultura

Un cambio di programma per il Grim di Padre Gallino… andato a buon fine!

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Cambio di programma per il Grim di Padre Gallino del Cai Varallo, domenica 17 febbraio.

Le condizioni d’innevamento hanno consigliato agli accompagnatori di alpinismo giovanile una meta più adeguata, in attesa di una «coda d’inverno» che consenta l’uso delle ciaspole.

Così, seppur con forze ridotte come spesso avviene quando all’ultimo si cambia il programma, il gruppo ha dedicato una giornata alla scoperta degli antichi alpeggi abbandonati del monte Vaso, sopra Varallo, e della località Arboerio, rendendo comunque questa domenica del tutto speciale per ogni partecipante.

L’escursione è iniziata in modo veramente particolare, con una visita guidata da Franco Manio, molto conosciuto in valle, presso il suo Museo della pietra e degli antichi mestieri. Il poco tempo a disposizione ha consentito solo un assaggio e per questo ci siamo ripromessi di tornare presto per una visita più approfondita, ma tanto è bastato per ammirare quanto nessuno si poteva aspettare. Dai manufatti in pietra di epoca pagana, colonne basamenti e quant’altro dell’ultimo millennio. Antichi strumenti e macchine da lavoro secolari di cui neppure si conosceva l’esistenza. Questo ci ha dato l’idea della vita d’alpeggio e dei Valsesiani in altri tempi e ha introdotto il tema della giornata.

L’escursione è proseguita verso Arboerio da dove a piedi abbiamo raggiunto il primo alpeggio varallese di questa montagna, l’alpe Sella, da cui di gode un panorama invidiabile su Varallo. Dopo una sosta il gruppo è ripartito transitando per l’alpe Ingrasso e poi per alpe Piano, nei pressi della quale qualcuno ha deciso di fermarsi mentre il grosso del gruppo ha proseguito per la cima di Vaso, lungo la panoramica e innevata cresta che separa la Valsesia dalla Val Mastallone. Giornata incredibilmente temperata, con le farfalle che volavano a 1.342 metri e la possibilità di pranzare al sacco su questa cima baciata dal sole, con una vista spettacolare sul Rosa e sulla Val Mastallone al caldo di un sole ultra primaverile.

In discesa c’è stato il recupero del resto del gruppo per la prosecuzione verso il mitico «Fò Gros» (enorme faggio secolare nei pressi di una grossa sorgente e cielo aperto) e gli alpeggi di Piana Scarognino, con le sue case dalle pietre squadrate e il magnifico alpeggio ormai ridotto a foresta.

La discesa è proseguita formando così un anello di percorso, transitando per l’ultimo alpeggio dell’alpe Orvaso sopra Varallo e terminando in frazione Dovesio.

Un bell’anello quindi, un bel percorso tutto varallese di 6 chilometri e 670 metri di dislivello dove, con un poco di fantasia, rivivere i fasti del passato e godere di un angolazione panoramica su Varallo, la Valsesia e la Val Mastallone molto particolare.

Ringraziamo veramente di cuore Franco Manio, che contiamo di rivedere presto grazie anche alla sua preziosa disponibilità e preparazione storico culturale sulle tradizioni del lavoro, una testimonianza così importante da tramandare soprattutto ai nostri giovani… e non solo.

E tu cosa ne pensi?

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