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Spari vicino al paese: Fobello e Cervatto vietano la caccia al cervo

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«Il problema è notevole e non va trascurato». Anna Baingiu e Marina Moretti, sindaci di Fobello e Cervatto, hanno nei giorni scorsi emanato un’ordinanza che vieta la caccia al cervo «a salvaguardia della incolumità e della quiete pubblica su tutto il territorio comunale». «Non se ne può più», dicono le due prime cittadine altovalsesiane, «di questa tendenza, che preoccupa ed è pericolosa: cacciatori che praticano l’attività venatoria sempre più vicino ai paesi. Gente di via, non i nostri cacciatori, che si sono peraltro uniti alle proteste dei residenti: spari paurosamente prossimi al centro abitato, appostamenti lungo le strade. Chiaro che una situazione come questa sia deleteria in ogni suo aspetto e conseguenza».
Baingiu e Moretti hanno interessato naturalmente l’Ufficio Caccia della Provincia di Vercelli e il Comprensorio Alpino CA-VC1, richiedendo un urgente intervento di vigilanza: «Le guardie venatorie non sono però sufficienti a coprire tutto il territorio. Quindi abbiamo scelto la via dell’ordinanza».
«Ogni sport, ogni attività è ben accetta ma non quando diventa un pericolo per gli abitanti» ribadisce il sindaco di Fobello. «In questo caso, i cacciatori che con tanta leggerezza e assoluta mancanza di rispetto si avvicinano alle case non vivono la caccia come una passione, una disciplina sportiva ma con come una sfida con se stessi: è l’animale più grosso, è il cervo, che vogliono prendere, per portarsi a casa il “trofeo” più ambito che la natura mette in palio». Una autocelebrazione, quindi.
«Atteggiamenti che non sono più tollerabili» conferma Marina Moretti, «i nostri paesi non possono diventare dei bersagli per gente che agisce senza pensare e mettendo a rischio l’incolumità pubblica».

 

Immagine di repertorio

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