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Serravalle: «Tre anni per concretizzare il rilancio del paese»

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A poco più di un anno e mezzo dall’inizio della nuova legislatura, abbiamo incontrato il sindaco Basso per una chiacchierata a «tutto tondo»: partendo da quello che finora ha realizzato con la sua Amministrazione, ci siamo poi focalizzati sui tanti progetti e le ambiziose sfide che li vedranno impegnati nei prossimi tre anni.
Il primo cittadino esprime innanzitutto soddisfazione per quanto finora concretizzato, in un contesto di crisi generalizzata a livello nazionale che penalizza non poco anche le pubbliche amministrazioni a causa delle sempre minori risorse a disposizione. Criticità che si ripercuotono poi inevitabilmente anche in termini di sviluppo urbanistico e imprenditoriale.
Un quadro non certo roseo, che Serravalle è però riuscita in questi anni a fronteggiare grazie a un’attenta e non facile pianificazione: «Negli ultimi due decenni» spiega Basso «siamo riusciti a dotarci di ben due Piani regolatori comunali, “frutto” di un attento e articolato lavoro di previsione e di programmazione svolto sul territorio per tracciare le linee guide della Serravalle futura. Strumenti che, uniti a un lavoro quotidiano, hanno permesso di avere oggi aziende di rilevanza internazionale: da Gessi, a Newform, a Valsoia, allo stesso Lanificio Colombo che incide non poco dal punto di vista della manodopera; realtà produttive in continua espansione con ricadute molto importanti anche a livello occupazionale. Al tempo stesso questi strumenti di programmazione hanno consentito anche a numerose piccole e medie realtà industriali e artigianali di svilupparsi e/o di ricollocarsi, contribuendo a mantenere un livello occupazionale che non ha forse eguali nella provincia di Vercelli. A breve assisteremo tra l’altro all’apertura di tre nuovi spazi commerciali: concessionari d’auto già presenti in paese che si stanno ampliando, da un lato “generando” nuova occupazione, dall’altro riqualificando immobili dismessi. Ed è inoltre molto verosimile che anche una importante realtà commerciale possa prossimamente insediarsi sul nostro territorio».
Di pari passo si è registrato uno sviluppo urbanistico che, evidenzia il Sindaco, «pur se oggi un po’ contratto, ha contribuito a evitare pesanti flessioni in termini di numero di abitanti. E anche per il futuro, grazie al nuovo Piano regolatore, ci sono ampi spazi per nuovi insediamenti».
Basso si concentra quindi su quello che definisce un risultato davvero importantissimo sempre in un’ottica di rilancio del paese: «Siamo uno dei pochi Comuni piemontesi che andrà a breve ad adottare un Piano regolatore cimiteriale comunale che di fatto consentirà di bypassare il limite dei 200 metri di fascia di rispetto cimiteriale dettato dalla Regione Piemonte. Limite che rischiava di influire non poco sullo sviluppo urbanistico dei centri urbani. Grazie invece a una disamina tecnica molto puntuale e precisa delle aree prospicienti i cimiteri, che ha tenuto conto dell’urbanizzazione già esistente e della viabilità collegata, del rapporto tra numero di nascite e di decessi e di altri dati relativi agli stessi campisanti del nostro territorio, siamo riusciti a ottenere l’imprescindibile parere favorevole dell’Asl, che ha dato di fatto il via libera a questo Piano: uno strumento che, dopo l’approvazione da parte del Consiglio comunale e il successivo periodo di pubblicazione all’albo pretorio, permetterà a importanti realtà produttive del territorio uno sviluppo che già sappiamo essere un loro concreto obiettivo e al tempo stesso offrirà nuove possibilità anche a realtà produttive più piccole e a livello residenziale».
Un passo avanti importante, dunque, per il futuro di Serravalle ma che, come aggiunge il Sindaco, «non è ancora sufficiente»: «Il vero “salto di qualità” per il paese potrà essere fatto soltanto con il rilancio dell’area cartiera. Da quando sono in Amministrazione, l’ormai lontano 1993, già con Gianluca Buonanno si erano fatti tanti sforzi per creare i presupposti di sviluppo di quell’area che, proprio per la sua posizione centrale, è una zona strategica. Ma non è per nulla semplice, anche per la conformazione stessa dell’area e per la mancanza di una viabilità adeguata. Tuttavia non ci siamo mai fermati, abbiamo continuato a lavorare sodo e seriamente. E questi sforzi potrebbero questa volta concretizzarsi: non voglio al momento sbilanciarmi troppo perché già in passato sull’argomento le interpretazioni strumentali non sono mancate, ma ci sono i presupposti per concretizzare un importante progetto proprio in questi spazi nel “cuore” del paese. A breve avremo un incontro con i potenziali investitori con cui per altro è stata firmata circa un anno e mezzo fa una convenzione che getta le basi per lo sviluppo dell’area».
Il primo cittadino non nasconde che questo resta l’obiettivo primario della sua legislatura: «Sarebbe un sogno poter finalmente dire: “Signori, questa volta si fa”. Il rilancio del paese non può infatti prescindere dallo sviluppo di tale area».
Tornando, invece, a interventi legati alla sola azione dell’Amministrazione, Basso si sofferma su un’altra delle finalità principali della sua «squadra»: il recupero del centro storico del capoluogo.
«C’è chi in questi ultimi anni ha definito più volte Serravalle un paese dormitorio, persone che magari non hanno mai partecipato a una delle iniziative proposte. Mi sento pertanto in dovere di dissentire pubblicamente da questa “etichetta” che di fatto non soltanto non è veritiera ma non rende nemmeno merito a un paese che ambisce a crescere e che è in grado di promuovere bei momenti di aggregazione. E questo ci tengo a sottolinearlo a tutela della comunità e di chi si attiva per farla rifiorire. Una crescita che passa anche dalla riqualificazione del “cuore” del capoluogo, il centro storico, e noi nei prossimi due anni andremo a rifare completamente la pavimentazione di corso Matteotti che presenta avvallamenti ed evidenti segni di degrado. Il sottofondo è infatti gravemente compromesso e il selciato sta cedendo in più punti. La scelta su cui ci siamo orientati prevede la combinazione di lastre di luserna e cubetti di porfido. Per il Comune sarà un impegno economico davvero rilevante ma necessario per gettare le basi di un rinnovamento estetico e funzionale. Parallelamente interverremo per “risagomare” parcheggi e aree verdi così da arrivare a riqualificare anche gli elementi di arredo urbano. Ultimato il rifacimento della pavimentazione, provvederemo poi a riasfaltare tutte le contrade».
Sempre parlando di centro storico, Basso anticipa che già nelle prossime settimane l’Amministrazione si attiverà per mettere a bilancio una somma non inferiore ai 25/30.000 euro quale contributo per il recupero di facciate di edifici prospicienti il centro storico: «Il Governo ha recentemente definito un “bonus facciate”, sorta di detassazione fiscale per i proprietari che si impegnano a rinnovare le loro abitazioni. Anche noi, a livello comunale, vorremmo fare un’azione più energica di quelle già proposte in questi anni e andremo anche a contattare i proprietari degli stabili più degradati convocandoli in municipio per un incontro: il tutto anche con l’obiettivo di richiamarli a un maggior senso civico».
Inoltre è intenzione dell’Amministrazione gettare le basi per acquistare l’edificio ex Firenze, di fronte alla chiesa parrocchiale, per realizzarvi nuovi spazi pubblici: «Non più tardi di quattro/cinque anni fa» spiega il primo cittadino «avevamo valutato tale possibilità con la proprietà ma le posizioni erano allora troppo distanti e non si era giunti a un accordo. Ora vedremo di rifare i passi dovuti per riuscire a trovare un’intesa: il centro storico del capoluogo è piuttosto chiuso con pochi “sbocchi” e relativamente pochi parcheggi. Pertanto una nuova organizzazione degli spazi darebbe sicuramente maggiore “fiato” al cuore del paese e una nuova spinta al piccolo commercio, il cui sviluppo passa infatti anche da una migliore vivibilità del centro. Pure don Ambrogio ha espresso compiacimento per questa nostra intenzione, in prospettiva di future attività dell’oratorio».
Concentrandosi sul piccolo commercio, il Sindaco evidenzia come «purtroppo diversi negozi belli e ben forniti siano stati costretti a chiudere in questi anni. E se da un lato azioni amministrative a supporto delle realtà commerciali possono dare un mano importante, soprattutto in periodi di forte crisi come quello attuale, dall’altro è vero che pure la gente deve fare la sua parte. Lo sviluppo di un centro abitato passa anche da una maggiore sensibilità di ogni sua componente sociale: un paese va vissuto, rispettato, tenuto pulito, partecipato. L’Amministrazione, certo, può e deve dare degli input preziosi, ma poi deve emergere anche il senso di appartenenza e la volontà di contribuire al bene comune».
«Di obiettivi da concretizzare» conclude Basso «ne abbiamo tanti. Ci restano tre anni che cercheremo di utilizzare al meglio, lavorando a testa bassa, senza curarci troppo delle critiche strumentali. A oggi, comunque, da un confronto con altri centri delle nostre stesse dimensioni, usciamo rinfrancati e orgogliosi».

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