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Screening epidemiologico sulla popolazione: la sua importanza e le sue implicazioni

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I test sierologici messi a disposizione da Fondazione Valsesia per i cittadini di Borgosesia, oltre a fornire dati utili a ciascun individuo, costituiscono un importante strumento di monitoraggio della situazione locale al fine di uno studio epidemiologico più approfondito.
Il protocollo è stato studiato dal prof. Faggiano, professore Ordinario di Igiene dell’Università del Piemonte Orientale e direttore del servizio a direzione universitaria Osservatorio Epidemiologico dell’ASL di Vercelli, autorizzato da ASL 11 e con l’approvazione del Comitato Etico.
Prendendo in esame l’intera popolazione (maggiorenne) di una cittadina di media grandezza, tale progetto ha come obiettivo quello di realizzare uno studio epidemiologico sulla prevalenza della risposta immunitaria al SARS-COV-2 fra i residenti del comune di Borgosesia, per migliorare le misure di protezione.
Inoltre, lo screening effettuato su tutta la popolazione offre la possibilità di ottenere un quadro completo della situazione epidemiologica in un momento strategico: a circa tre settimane dalle prime riaperture, il test sarà in grado di evidenziare in che modo le misure restrittive hanno funzionato nella nostra zona.
E’ lo stesso prof. Fabrizio Faggiano a spiegare la valenza e le implicazioni di questa iniziativa: «C’è una sempre maggiore richiesta da parte dei cittadini e dei Comuni di sapere quale sia lo stato immunitario, individuale e della collettività, nei confronti del SARS- Cov-2. Non è ancora possibile però rispondere con sicurezza a questa domanda: la comparsa del virus è ancora troppo recente e non c’è ancora stato il tempo per comprendere la qualità della risposta immunitaria e neppure la sua durata nel tempo. La comunità scientifica sta cercando di ricostruire il complicato puzzle composto dalle caratteristiche del virus e della sua trasmissione, e dal tipo di risposta immunitaria dell’organismo. Con lo il progetto “Prevalenza della risposta immunitaria al SARS- CoV-2 fra i residenti del Comune di Borgosesia”, l’Università del Piemonte Orientale insieme all’ASL di Vercelli mira ad aggiungere un tassello a questo complicato puzzle. Sarà necessario interpretare con grande cautela i risultati dello studio, ma gli esiti di questo lavoro saranno certamente molto utili per monitorare la risposta al virus della comunità di Borgosesia. Ringraziamo sia il Comune di Borgosesia che la Fondazione Valsesia per averci fornito l’opportunità di sviluppare insieme questo studio».
Soddisfatto anche il Coordinatore Straordinario Covid – 19 dell’Asl 11, dott. Pietro Presti: «Attraverso questo importante studio epidemiologico, il Comune di Borgosesia, insieme a Fondazione Valsesia, potrà dare il suo prezioso contributo a comprendere ed affrontare meglio l’epidemia Covid-19. Sui test sierologici è fondamentale procedere correttamente per non creare ancor più confusione e false aspettative nella popolazione: in questo caso è stato fondamentale il supporto scientifico dell’Università del Piemonte Orientale, così come la collaborazione dell’Asl. Ringrazio dunque l’Amministrazione Comunale per aver scelto la strada della collaborazione istituzionale, nell’interesse esclusivo della comunità».
Per questo, come sottolineato ed evidenziato più volte dal sindaco on. Paolo Tiramani e dalla presidente di Fondazione Valsesia dott. Laura Cerra, serve tutta la collaborazione dei cittadini borgosesiani, i quali sono chiamati a un atto di responsabilità collettiva affinché si riescano a raccogliere dati utili per poter aggiungere un tassello al complicato studio delle caratteristiche e della diffusione del virus.

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