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Quarona: la matematica… in gioco

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«Ancora in fase di «sperimentazione» proprio perché del tutto nuovo e, come tale, da approfondire portandolo avanti mano mano, un progetto che tratta di matematica – sì, proprio quella materia che tanti amano, certamente, ma che perlomeno altrettanti faticano a «digerire» – ha preso il via nei mesi scorsi, ed è attualmente operativo, all’asilo nido e alle scuole infanzia ed elementare.

Una matematica «in gioco»: come è in effetti preferibile presentarla ai bambini più piccoli.
Ce ne parla Annarita Masieri, responsabile dell’ufficio Pubblica istruzione del Comune.
«In questi ultimi anni, come coordinatrice psico-pedagogica del micro nido e come responsabile delle due strutture educative della prima infanzia, baby parking e nido, ho sempre rivolto energie e attenzione al benessere dei bambini cercando anche di dar vita ogni anno a progetti mirati che potessero stimolare le naturali capacità dei più piccoli per favorirne lo sviluppo in tutti gli ambiti, da quello cognitivo, emotivo a quello psicomotorio. Ed è proprio con questo spirito che ho piacevolmente accolto la proposta di Ines Curnis, assessore alla Cultura e alla Pubblica istruzione: forte della sua esperienza come insegnante frequentante i corsi di aggiornamento sull’insegnamento della matematica, ha voluto portare anche a Quarona un progetto che coinvolgesse, nell’ottica della continuità educativa, l’asilo nido e le scuole infanzia e primaria».
L’obiettivo, ci spiega la dott. Masieri, è il potenziamento dell’intelligenza numerica, grazie alle recenti scoperte delle neuroscienze, attraverso nuove riflessioni sui metodi tradizionali di insegnamento e apprendimento.
«La stessa esperienza è già stata proposta all’asilo nido di Gattinara, con ottimi risultati, e quest’anno abbiamo quindi iniziato a lavorarci anche qui da noi. In particolare le nostre educatrici, sia del nido che del baby parking, stanno seguendo un percorso di formazione seguite dalla dott. Barbara Rossin, una delle responsabili del progetto che lavora in sinergia con l’Università di Padova e il suo comitato scientifico, diretto dalla prof. Daniela Lucangeli. La fase successiva riguarderà il lavoro diretto con i piccoli, che saranno coinvolti in giochi e laboratori mirati a stimolare quelle capacità che si è scoperto essere innate nei bambini ma che necessitano di attenzione perché vengano sviluppate al meglio in modo da favorire il futuro apprendimento in età scolare».
Io, che mi colloco nel gruppo di chi dopo una lezione di matematica deve buttar giù una generosa dose di citrosodina, mi sono chiesta in quale modo si possano proporre calcoli e operazioni a bambini che non sanno nemmeno parlare, come appunto quelli del Nido: «Guarda, è davvero sorprendente quanto anche così piccoli riescano, con questi metodi innovativi, a seguire. Gli vengono mostrati chiaramente non dei numeri ma degli oggetti: e loro, ed è davvero così, riescono in qualche modo a “contare”. Te ne accorgi dalle loro espressioni, dalle facce che fanno se per un tot di volte gli metti davanti agli occhi una scheda con due oggetti e poi di colpo gliene proponi una che di palline, per esempio, ne ha tre. Vedono la differenza. Questo perché il progetto a cui ci stiamo dedicando fa leva appunto sulle abilità innate dei piccolini: stimolate fin dai primi mesi di vita, faciliteranno rendendoglielo più accessibile e il lavoro che i bambini dovranno affrontare a scuola negli anni successivi».
La matematica come non l’avevamo (almeno io) mai immaginata: piacevole, vivace, interessante. E, perché no, non più noiosa ma quasi divertente!

E tu cosa ne pensi?

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