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Passeggiata a Otro con il Fai Delegazione Valsesia: oltre un migliaio di persone

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Quest’anno le tradizionali Giornate di Primavera FAI non hanno potuto svolgersi a causa del Covid19, ma il FAI non ha rinunciato alle Giornate all’Aperto FAI: sabato 27 e domenica 28 giugno, in Valsesia, con la collaborazione della Delegazione FAI della Valsesia e dell’Unione Alagnese, è stata organizzata una “passeggiata” da Alagna, fino alla frazione Otro, per ammirare le due storiche case walser donate all’Unione Alagnese dall’Ingegner Daverio e affidate al FAI, che le restaurerà e le metterà a disposizione del pubblico per una nuova tipologia di turismo, quello definito esperienziale. Con un bando sarà scelta una famiglia di allevatori che abiterà stabilmente una delle baite, vivendo come quei coloni walser che, attraverso i valichi alpini tutti praticabili grazie ad un periodo di optimum climatico, giunsero in Valsesia tra fine Duecento e inizio Trecento. Otro fu stabilmente abitata fin dal 1300.

Il percorso che partiva da Alagna, toccava la frazione Reale con la storica fontana e le statue dipinte realizzate in occasione del Walser Treffen, il raduno internazionale delle genti Walser che nel 2007 si era svolto ad Alagna. Lungo il sentiero che sale verso Otro, con una piccola deviazione si poteva ammirare le “caldaie” di Otro, un’impressionante forra in cui le acque del torrente s’infrangono con violenza. Il sentiero è affiancato da numerose cappelle di proprietà delle famiglie che risiedevano in valle, nate come ex voto, o a scopo devozionale. La “Madonna delle Pose” è una cappella che ricorda un evento miracoloso: la Madonna avrebbe impresso le sue mani e posare le mani su quelle impronte miracolose porterebbe buona sorte, in questo luogo le donne posavano il carico per riposare un momento, come spiegava la guida Marzia Fuselli, dando anche l’indicazione per raggiungere l’antica miniera di manganese, chiusa nel 1949.

Il sentiero nella parte finale si apriva sull’ampia valle di Otro, con i suoi pascoli e le pittoresche frazioni.

Nelle due Giornate quasi un migliaio visitatori sono stati accolti alla chiesetta della frazione Follu, poi hanno proseguito fino a Otro e hanno potuto vedere l’antico forno, spiegato dalla Guida esperta e preparata, Lorena Chiara, che conduceva i gruppi attraverso le case della frazione Scarpia fino ad una delle antiche case dell’Ingegner Daverio, dove era possibile entrare e visitare i locali al pianterreno, che un tempo ospitavano la cucina, la latteria e la stalla, illustrandone le caratteristiche.

Solo a Dio l’onore”: era il motto di questa società, che Lorena Chiara definiva giustamente: “livellata”, perché le persone si sentivano comunità e vivevano nello stesso modo, abitando in case molto simili, costruite addossate le une alle altre per rendere più agevole il passaggio negli inverni nevosi, che fecero seguito alla “piccola glaciazione” iniziata a fine Quattrocento.

Le Giornate sono state realizzate grazie alla presenza attiva del Capo Delegazione Fai, Mario Manfredi e di una ventina di volontari soci del FAI e del Fai Giovani, delle Guide Lorena Chiara e Marzia Fuselli, quest’ultima messa a disposizione dall’Unione Alagnese. Anna Gualdi, Presidente dell’Unione Alagnese ha ospitato a Casa Smitt il punto di accoglienza FAI ad Alagna.

In occasione delle Giornate sono state raccolte quasi cinquecento firme per la candidatura valsesiana dei Luoghi del Cuore: Palazzo dei Musei e il Museo Calderini.

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