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L’Unione Montana in prima linea per i progetti sociali antiviolenza e di mediazione familiare

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L’Unione Montana dei comuni della Valsesia si è dimostrata essere, ancora una volta, in prima linea nella promozione di progetti sociali rivolti alle famiglie nella tutela dei minori e delle vittime di abusi abbracciando l’iniziativa provinciale della Rete Antiviolenza EOS, con la quale si è impegnata con la collaborazione di altri enti a fornire soccorso e supporto alle donne e ai figli che hanno subito violenza, e supportando la mediazione familiare con il Centro per le famiglie. Il progetto è gestito dall’associazione novarese Mediana ed è rivolto alle famiglie in fase di separazione o divorzio che stanno attraversando un periodo di difficoltà relazionale e ha l’obiettivo di facilitare la comunicazione delle parti, soprattutto a tutela dei figli. Il metodo è semplice:  per aiutare i genitori ad affrontare i conflitti si intraprende un percorso che prevede diversi incontri con le psicologhe e le assistenti sociali del centro attraverso il quale superare le dinamiche di scontro con un’ottica collaborativa. Per accogliere nella più totale riservatezza chi si trova in un momento di crisi è stata ricavata una «stanza protetta» nella sede dell’Unione Montana di Villa Virginia a Varallo, dove è attivo già da un paio di mesi anche lo sportello del Centro Antiviolenza. La scorsa settimana proprio a Villa Virginia si è tenuta una conferenza stampa dedicata alla presentazione di questi progetti e che ha riunito un centinaio di persone, tra cui il neoconsigliere regionale Angelo Dago, i rappresentati delle associazioni Agape, Equipe Minori e Liberazione e Speranza e che ha coinvolto direttamente Francesco Nunziata, assessore ai servizi socio – assistenziali dell’Unione e Renata Antonini, responsabile del medesimo ufficio, insieme alle due dottoresse referenti per il Centro di mediazione familiare Ilaria Quercioli e Chiara Gattoni. Il Centro di mediazione familiare, come hanno potuto testimoniare le due dottoresse, in poco più di un anno dal lancio dell’iniziativa, ha già assistito in un percorso di mediazione ben 16 famiglie che spontaneamente hanno richiesto il servizio e riscontrando ottimi risultati. Come sintetizza bene l’assessore Nunziata: «I due progetti della Rete Antiviolenza e del Centro di mediazione familiare vanno a braccetto, entrambi si rivolgono a chi sta vivendo situazioni difficili in famiglia e cerca una soluzione per affrontarli e uscirne, per questo l’Unione Montana ha deciso di abbracciarli entrambi, perché sia forte e chiaro il messaggio che la sicurezza e il benessere dei minori e delle donne vittime di abusi devono sempre essere difesi. Sicuramente una parte fondamentale del nostro compito è informare la cittadinanza sul nostro lavoro, sul tipo di assistenza che offriamo per aiutare le persone ancora prima che si presentino ai nostri sportelli. Abbiamo capito, grazie all’esperienza di chi lavora e collabora con l’Ufficio socio – assistenziale, che il passo più difficile è chiedere aiuto perché sia ha paura o non si sa come fare. Per questo forniamo pubblicamente i numeri di telefono dei nostri professionisti così che si possa costruire un canale diretto e informale tra chi è in difficoltà e chi può fornire un aiuto, ma cerchiamo anche di intessere una rete di collaborazione con il Pronto Soccorso, l’Arma dei Carabinieri e gli altri enti e associazioni. Per ora siamo molto soddisfatti di come stanno funzionando questi servizi e soprattutto di essere un supporto per le famiglie valsesiane.»
Per fissare un appuntamento o semplicemente richiedere qualche informazione sui servizi esistono i numeri di telefono collegati agli sportelli del Centro Antiviolenza che sono 15.22 e 348/2695812 e il numero di telefono del Centro Mediana che è 338/7308520 (entrambi i numeri di cellulare funzionano anche con l’App di messaggistica Whatsapp).

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