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I genitori lavorano, e i figli?

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L’on. Paolo Tiramani nella sua veste di sindaco ha chiesto al Governo di autorizzare un progetto pilota: Borgosesia potrebbe essere il primo Comune in Italia a offrire, all’interno di strutture scolastiche di proprietà comunale attualmente chiuse vista l’emergenza in corso, un servizio di assistenza ai bambini i cui genitori lavorano.

Dice il parlamentare valsesiano: «Il 4 maggio riapriranno le aziende ma non le scuole con evidenti problemi per le famiglie italiane. Se entrambi i genitori tornano al lavoro i figli con chi stanno? Non tutti hanno familiari a disposizione e comunque affidarli per esempio ai nonni, che vanno preservati maggiormente da questo virus, non è consigliabile. Per questo, in qualità di sindaco di Borgosesia chiedo al Governo che autorizzi la mia iniziativa: offrire un supporto concreto alle famiglie e anche ai piccoli che, dopo due mesi chiusi in casa, hanno l’esigenza di giocare e di trascorrere del tempo con i loro coetanei. Intendo offrire un servizio in fascia oraria 8/18 solo per le famiglie che hanno esigenze effettive, nelle quali cioè entrambi i genitori lavorano. Ovviamente rispettando le misure previste perché tutto si svolga in piena sicurezza».
L’Amministrazione borgosesiana ha quindi subito dopo avviato un’indagine conoscitiva promuovendo un sondaggio tra i genitori: «Ci stiamo impegnando a proporre soluzioni di tipo “sperimentale” per dare uno spazio ai vostri figli quando siete al lavoro e non potete perciò occuparvi di loro.

E tu cosa ne pensi?

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