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É mancato Francesco Cimmino Gibellini appassionato di storia locale e brillante oratore

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Francesco Cimmino Gibellini, studioso di storia locale, autore di articoli, saggi e di una pubblicazione monografica: “Il Sacro Monte di Sant’Anna a Montrigone di Borgosesia”, edita dalla Società Valsesiana di Cultura nel 1984, era nato a Bologna nel 1941 e si laureò in Giurisprudenza nella prestigiosa Università. Esercitava la professione di avvocato a Milano, nello “Studio Associato Legale e Tributario Associato Cimmino Gibellini Zanatti”, dove lavora anche il figlio Enrico. Essendo discendente di Giovanni Antonio Gibellini, gran cancelliere e magistrato ordinario del Ducato di Milano, che nel Seicento impiantò un’azienda agricola estremamente moderna per i tempi, nel territorio tra Prato e Grignasco, tornava spesso nell’amata casa di famiglia, il luogo in cui si era sedimentata una storia di secoli, ripercorribile nella galleria dei quadri degli antenati, e consultando il ricco archivio, perfettamente riordinato. La Cascina San Michele, detta anche “Gibellina”, un tempo era fulcro di un’azienda agricola di dimensioni ragguardevoli, ma ancora oggi mantiene parte delle destinazioni d’uso di un tempo: Elena, figlia di Francesco, è titolare dell’Ippica San Michele.

Il 12 dicembre 2004 Francesco mi donò un libro, scritto dal nipote Pietro Cimmino Gibellini, dedicato a suo nonno: Francesco Cimmino, un poeta napoletano tra ‘800 e ‘900, studioso, traduttore dall’indiano e dal persiano, poiché mia madre Mariuccia, che da bambina abitava nella frazione Battistetto, ricordava di aver visto passare più volte in passeggiata il Professor Cimmino, “vestito di bianco”, che non mancava di informarsi dei suoi studi.

Francesco Cimmino sposò Olimpia Gibellini, morta prematuramente nel 1917, e morì a Napoli il 2 marzo 1939. Gianfranco, figlio di Francesco, nel 1940 sposò Maria Rosaria Martinez e nello stesso anno lo zio Francesco Gibellini Tornielli Boniperti lo adottò legalmente insieme alla sorella Eugenia, trasferendo loro i suoi tre cognomi. Tra il 1941 e il 1952 Gianfranco divenne padre di sette figli: Francesco, Olimpia, Giovanni, Ortensia, Giuseppe, Maria Beatrice e Pietro che, per effetto dell’adozione del padre, assunsero i quattro cognomi: “Cimmino Gibellini Tornielli Boniperti”.

Francesco Cimmino Gibellini, socio della Società Valsesiana di Cultura e della Società Storica Vercellese, si occupò del Sacro Monte di Sant’Anna come: “Segno di riconoscenza e di ammirazione per gli uomini che trecentocinquant’anni or sono seppero ideare, fondare e realizzare una chiesa …tra quegli uomini vi sono alcuni miei antenati. Undici generazioni mi separano da loro, eppure questa chiesa me li fa sentire estremamente vicini”, dedicando il volume ai due figli Elena ed Enrico: “Perché ricordino quelli che sono venuti prima di loro”. Partecipò attivamente alle serate pratesi di storia e cultura organizzate dalla Pro Loco tra la fine degli anni Novanta e i primi anni del XXI secolo, con la presenza di studiosi importanti come Alfredo Papale, Franca Tonella Regis, Casimiro Debiaggi, Piergiorgio Longo, Claudio Sagliaschi, tenendo conferenze dedicate a: Il Sopramonte di Prato nel Medioevo, Vita contadina nelle cascine di Prato nel Seicento, I Castelli della Bassa Valsesia.

Brillante oratore, studioso serio, che fondava le proprie affermazioni su testimonianze documentali certe, mantenne e coltivò l’amore per la storia come filo rosso che connette tra loro uomini e vicende lontanissimi nel tempo e nello spazio. Dopo aver dipanato per intero il suo stame, ora lascia a chi resta il compito di proseguire nelle ricerche, mantenendo l’amore per questo territorio e per le vicende delle quali fu protagonista.

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