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Cereda: «Mi hanno escluso»

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Ci teneva, visto che per tornare a svolgere quel ruolo era pronto a dimettersi da consigliere comunale.
Ma il sodalizio di cui era stato vertice non ha inteso rieleggerlo presidente e così lui ha deciso di esporre pubblicamente la sua amarezza e la forte sensazione di essere stato vittima di «un’esclusione premeditata».
Il «lui» in questione è il cav. Guerrino Cereda, e il sodalizio è la prestigiosa Orchestra di Fiati Città di Borgosesia, che da poco ha rinnovato il proprio Direttivo, eleggendo presidente la cav. Ausilia Antoniazzo.
«Dopo dieci anni di presidenza, un periodo di impegno che si è tradotto in continuo e crescente successo dell’Orchestra» dice Cereda «avevo lasciato la carica per svolgere appieno e senza problemi di compatibilità il ruolo di consigliere comunale. Ero stato nominato presidente onorario e recentemente, in occasione della festa di S. Cecilia, avevo comunicato a tutti i soci dell’Orchestra di Fiati l’intenzione di rimettermi a disposizione come presidente effettivo dell’Orchestra, con l’annuncio quindi che non avrei esitato a lasciare l’incarico di consigliere comunale. La proposta aveva ottenuto un’entusiastica accoglienza».
«Non so che cosa sia successo in questo paio di mesi» continua. «Prima ho ricevuto una lettera dal capomusica in cui, oltre ai complimenti per come avevo svolto l’incarico di presidente, esponeva alcune critiche sia a proposte come quella di tagliare i rimborsi ai musici, sia alla mancata promozione del concerto di Natale dello scorso dicembre. In più c’era un generico riferimento al “sapersi rinnovare” di un’Orchestra che deve stare al passo con i tempi».
«Successivamente» prosegue «c’è stato un incontro con il Direttivo e l’impressione che ho avuto è che fosse una riunione fatta apposta per farmi desistere dall’intenzione di candidarmi. Tutti a riconoscere quanto sono stato bravo come presidente e contemporaneamente a dirmi che ci sarebbe stato bisogno di una sorta di presidenza collegiale in cui, in buona sostanza, il presidente deve portarsi via tutte le responsabilità ma non ha poteri gestionali effettivi perché deve limitarsi a proporre e avallare quanto decidono gli altri. Una cosa del genere non mi poteva e non mi può stare bene, perché mi sono sempre assunto le mie responsabilità, professionali, personali o istituzionali che fossero. E, mi permetto di aggiungere, le mie scelte non sono state “imposizioni”, perché ho sempre cercato, e avrei continuato a farlo, condivisione e accordo nell’unico interesse dell’Orchestra. Questo, però, a patto di vedere in tutti la mia stessa volontà di collaborare».
Profondamente deluso dall’esito della riunione, Cereda non ha però lasciato perdere e si è quindi candidato a presidente, non venendo eletto.
«Purtroppo è passato il messaggio che la mia sarebbe stata una presidenza autoritaria e ancorata a vecchi schemi» commenta. «Peccato che con la presidenza Cereda l’Orchestra abbia raggiunto traguardi di un’importanza mai vista prima. Sono profondamente amareggiato perché ho visto proprio fraintesa la mia disponibilità a profondere nuovamente le mie energie nel sodalizio. Sicuramente non avrei accettato di essere un presidente senza autonomia d’azione: amo troppo l’Orchestra e credo infatti che un’istituzione così importante debba avere una presidenza diretta ed efficace, capace di lasciare la propria impronta».
L’uscita di scena dell’ex presidente è accompagnata da «un sincero grazie al maestro Aleppo, un professionista serio e preparato col quale per dieci anni ho avuto un rapporto esemplare, costruttivo e di completo rispetto reciproco. Un grazie va anche ai due componenti del Direttivo che hanno ben compreso lo spirito di servizio con cui mi sono rimesso a disposizione dell’Orchestra».
«A tutti, comunque» conclude «intendo esprimere l’augurio di essere all’altezza di quanto richiede una realtà così importante perché incarna “l’immagine musicale” della nostra città. Sarebbe un peccato perdere tutto quanto costruito sinora con impegno e passione e non ho preso bene il “declassamento” della presenza dell’Orchestra soltanto alla terza sfilata del Carnevale. L’orchestra non è mai mancata, fino a questa edizione, alla giornata di arrivo del Peru: era una presenza dal grande valore simbolico in un giorno fra i più importanti della vita sociale della città. I migliori auguri per il futuro, quindi, ma se questo è l’inizio…».

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