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Botti di Capodanno, l’ENPA ai sindaci: «Arrivare preparati con ordinanze restrittive»

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Mancano poche settimane a Capodanno e l’Ente Nazionale Protezione Animali invita i sindaci di tutto il Paese ad arrivare preparati all’appuntamento, emanando per tempo ordinanze restrittive contro l’uso dei botti. Ogni anno i fuochi d’artificio e i botti esplosivi causano vittime tra gli umani, ma ancor di più tra gli animali. Se per le vittime umane esistono statistiche certe da fonti ospedaliere, per quelle animali non esistono numeri, ma si possono stimare in decine di migliaia gli animali domestici che muoiono e che scappano, i selvatici che si feriscono, gli uccelli che, disorientati e impauriti, vanno a sbattere contro muri o tralicci dell’alta tensione. Una pratica anacronistica, quella dei botti di Capodanno, che negli ultimi anni ha visto per fortuna una sensibilità crescente da parte di quei bravi sindaci che hanno emanato ordinanze di divieto.
L’Ente Nazionale Protezione Animali invita i sindaci di tutta Italia a predisporre per tempo ordinanze di divieto. Occorre fare in fretta e bene: in passato alcuni sindaci sensibili ma tardivi (anche di grandi città) hanno emanato all’ultimo momento ordinanze scritte male, che hanno avuto come conseguenza il ricorso dei produttori di fuochi d’artificio.
Agire tempestivamente significa anche avere il tempo di pubblicizzare adeguatamente il divieto presso i cittadini. Contemporaneamente occorre vigilare sui canali di vendita e essere implacabili laddove dovessero essere scoperti produttori e venditori di botti illegali.
Ribadiamo che emanare ordinanze con le quali si vieta l’uso dei botti a Capodanno significa tutelare persone, animali, ambiente. Ma non c’è ordinanza che possa rilevarsi davvero efficace in mancanza della consapevolezza e della responsabilità delle persone. Per questo ENPA invita tutti a rinunciare ai botti di Capodanno: ci sono molti modi di festeggiare l’inizio del nuovo anno, bisogna scegliere quelli sicuri e rispettosi della vita.

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