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Ad Alagna si è rinnovata l’antica tradizione del Rosario Fiorito

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Anche quest’anno, prima che arrivi l’inverno e quindi il freddo, la comunità alagnese ha voluto ringraziare e pregare la Vergine Maria «per la protezione accordata ai pastori, per la buona stagione trascorsa, per il raccolto e per tutti i frutti che l’estate ha portato e che danno la speranza di superare gli stenti della lunga stagione fredda; per pregare, infine, per i defunti, specie per coloro che in montagna hanno perso la vita».
La prima domenica di ottobre, come vuole la tradizione, si è rinnovata la consuetudine del Rosario Fiorito, che ha una storia di più di 300 anni e che, dopo un periodo di stop, da più di 30 anni è stata ripresa, con grande devozione e cura.
Presso la «Chapulti under d’Flua», una piccola cappella scavata nella roccia, sotto la parete di Flua, si forma la processione, aperta dallo stendardo della «Confraternita della Madonna del Rosario fiorito». I fedeli, nei loro costumi tradizionali, scendono a valle. A ogni sosta intonano inni e canzoni, recitate preghiere e offerti fiori di montagna alla Madonna. Due ore di cammino, fino ad arrivare alla chiesa di S. Antonio, per la conclusione con la Messa e il Te Deum.

 

Foto Amelio Fanchini

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